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Film Horror

L’Evocazione – The Conjuring, la vera storia dietro il film

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Nel luglio del 1980, David Glatzel, un ragazzo di appena 11 anni, si trovò al centro di una serie di eventi inquietanti che destarono scalpore e attirarono l’attenzione di esperti del paranormale. Questi fatti ispirarono in seguito la cinematografia, in particolar modo nella realizzazione di “The Conjuring: The Devil Made Me Do It” (“L’Evocazione”). Analizziamo gli avvenimenti storici dietro la pellicola, esaminando il contesto e le dinamiche dell’epoca che portarono ad una delle prime volte in cui la possessione demoniaca venne usata come difesa in un’aula di tribunale negli Stati Uniti.

L’inizio dell’incubo per David Glatzel

Mentre era impegnato nella pulizia di una proprietà in affitto nel Connecticut, da destinare a nuova abitazione per la sorella Debbie e il fidanzato di lei, Arne Cheyenne Johnson, il giovane David incontrò una figura sinistra. Questo uomo dall’aspetto bruciato avrebbe spinto il ragazzo su un letto ad acqua, minacciandolo qualora si fossero trasferiti nella casa. Rispetto alle rappresentazioni cinematografiche, come quella di una mano che sfonda il letto ad acqua, gli eventi reali furono meno esagerati, ma non meno turboleti.

Una volta tornato nella casa dei genitori, David continuò a riferire di vedere l’uomo, il quale gli parlava e gli appariva in terribili incubi notturni. La pelle dell’entità era descritta come annerita dal fuoco, ulteriore dettaglio che sfumava nell’orripilante: occhi incavati, tratti animali quali corni, zoccoli e denti seghettati. Questa descrizione differisce dal demone con occhi scuri presente ne “L’Evocazione 3”.

L’intervento dei Warren e gli esorcismi

La preoccupazione crebbe a tal punto che la famiglia decise di rivolgersi agli investigatori del paranormale Ed e Lorraine Warren. La coppia, nota per i loro casi di indagini sui fenomeni inspiegabili, prese in carico la situazione, compiendo esorcismi e documentando attività soprannaturali nella casa, come suoni inquietanti e oggetti che si muovevano da soli.

Nonostante l’ostilità di entità invisibili e incontri raccapriccianti, che in alcuni momenti sembravano preannunciare una tragedia imminente, autorità ecclesiastiche eseguirono benedizioni, ma la Chiesa non confermò mai esorcismi formali, citando la mancanza di test psicologici richiesti. La famiglia Glatzel, compresa la madre Judy, affermò di aver assistito a manifestazioni evidenti di un’entità malevola.

La tragedia di Arne Cheyenne Johnson

Segue la narrazione un episodio ancor più drammatico che coinvolge Arne Cheyenne Johnson, il fidanzato di Debbie. A seguito di episodi di comportamento alterato e apparente trasferimento di entità maligne in lui stesso, Arne commise un omocidio, uccidendo il padrone di casa e gestore del canile alloggiato presso la struttura dove lavorava Debbie come toelettatrice.

Il 16 febbraio 1981, in un atto che la difesa descriverebbe come fuori dal controllo consapevole dell’accusato, la vita di Alan Bono venne brutalmente troncata. Questo tragico evento segnò le prime volte in cui l’esistenza delle forze demoniache venne messa in discussione in un contesto legale.

Il processo storico e la vita successiva

Otto mesi dopo l’omicidio, si tenne il processo storico in cui venne proposta la difesa della possessione demoniaca. Il giudice respise l’approccio, obbligando la difesa a optare per argomentazioni più terrene come quella della legittima difesa.

Nonostante la condanna per omicidio colposo e una pena che variava da 10 a 20 anni, Johnson sposò Debbie durante la detenzione, completò i suoi studi e venne liberato dopo meno di cinque anni per buona condotta.

Dubbi e controversie sulla veridicità dei fatti

La pubblicazione di “The Devil in Connecticut” generò polemiche, con Carl Glatzel, fratello di David, che accusava i Warren di aver inventato la storia della possessione per ricavarne guadagno. Lorraine Warren e il coautore Gerald Brittle difesero la validità delle loro affermazioni, mentre membri della famiglia Glatzel si dividerono nel supportare o confutare la narrazione dell’indagine paranormale.

Un retaggio cinematografico si ricollega a questi eventi sia attraverso adattamenti televisivi come “The Demon Murder Case” sia attraverso l’interpretazione hollywoodiana ne “L’Evocazione 3”, consolidando ulteriormente le vicende del caso “The Devil Made Me Do It” nella cultura popolare.

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Film Crime

La Vera Storia dei Crimini che Hanno Ispirato la Trilogia di The Strangers

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The Strangers: Capitolo 1 è un film horror del 2024 che trae ispirazione da eventi reali inquietanti. Questo aspetto conferisce al film un ulteriore livello di terrore, poiché porta alla riflessione sul fatto che le vicende ritratte potrebbero effettivamente accadere. Anche se i film horror sono spesso legati a creature soprannaturali, come mostri e fantasmi, alcune delle storie più terrificanti del genere affondano le loro radici in fatti che potrebbero verificarsi nella realtà. La serie The Strangers, iniziata nel 2008, continua con il capitolo successivo del 2024, mantenendo la sua connessione con eventi reali e rendendo omaggio agli slasher degli anni ’80.

la vera ispirazione dietro the strangers: capitolo 1

crimini reali che hanno influenzato la trama del film

La storia alla base del franchise di The Strangers si rifà principalmente a tre eventi reali. Il primo evento ispiratore è legato agli omicidi orchestrati dalla Manson Family nel 1969. Questi delitti, successivamente noti come “Helter Skelter”, furono motivati da un tentativo folle di Charles Manson di provocare una guerra razziale. In particolare, l’uccisione dell’attrice Sharon Tate nella sua casa di Los Angeles da parte dei seguaci di Manson si riflette chiaramente nelle sequenze di violenza nel film.

Un altro evento che ha ispirato il film è l’omicidio nella baita di Keddie nel 1981, dove quattro persone furono uccise senza un movente chiaro. Seppur non risolti, questi assassini rimangono un macabro parallelo alla storia di The Strangers, dove gli aggressori abbandonano la scena del crimine all’alba, lasciando dietro di sé un massacro giustificato con la semplice presenza delle vittime in casa.

L’ultima fonte di ispirazione proviene da un’esperienza personale del creatore Bertino. Durante una notte in cui i suoi genitori erano assenti, qualcuno bussò alla porta chiedendo di una persona inesistente. Questa situazione generò in Bertino l’idea di un viaggio attraverso la violenza casuale rappresentata nel film.

il destino di james hoyt e kristin mckay

Sebbene si possa pensare che James Hoyt (Speedman) e Kristin McKay (Tyler) siano realmente esistiti, essi sono creazioni fittizie del film. Questi personaggi impersonano le vittime di casuali atti di violenza, senza essere basati su individui reali.

l’efficacia degli scenari realistici in the strangers

I film horror che pescano da eventi reali mettono in risalto le paure più profonde degli spettatori. Nel caso di The Strangers, sapere che la storia deriva da fatti reali amplifica l’effetto inquietante. La rappresentazione di una violenza senza senso, che potrebbe capitare a chiunque, si allinea con il successo di altre serie che esplorano eventi simili, come The Conjuring. Questo tipo di narrazioni cattura il pubblico grazie alla loro capacità di evocare il terrore grazie a situazioni che possono sembrare reali.

l’evoluzione del franchise the strangers

un’avventura in una nuova trilogia

L’approccio reale di The Strangers ha contribuito al suo successo come blockbuster. Questo ha portato allo sviluppo di un vero e proprio franchise, con l’uscita di The Strangers: Capitolo 1, che funge da prequel ai film precedenti e individua il primo capitolo di una nuova trilogia. Sebbene il capitolo iniziale di questa nuova serie non abbia chiarito la natura degli assassini, i successivi film, previsti per la fine del 2024 e oltre, potrebbero svelare dettagli aggiuntivi sulla storia e i protagonisti di questa saga horror.

the strangers come adattamento di una storia vera

La credibilità di The Strangers come film basato su eventi veri lo distingue da altri film del genere, proprio perché la sua premessa appare verosimile. A differenza di racconti che coinvolgono il soprannaturale o dettagli bizzarri, questo film affronta la paura tangibile delle invasioni domestiche e l’apparente assenza di ragioni per gli omicidi, instaurando un senso di pericolo imminente che può toccare ogni spettatore.

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Film Horror

Scena Post-Credits di The Strangers: Capitolo 1: Significato e Dettagli Nascosti Svelati

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The Strangers: Capitolo 1 è il nuovo capitolo della celebre serie horror, che mira a spianare la strada per altri due sequel. Il film segue il solido schema stabilito dal predecessore del 2008, concentrandosi sulle vicende di una coppia che diventa bersaglio di un gruppo di assassini mascherati. La trama, incentrata su Maya e Ryan, si sviluppa a partire da una deviazione del loro viaggio attraverso il paese, costringendoli a rifugiarsi in un isolato AirBnB dove si troveranno braccati dai killer.

un finale oscuro e una scena post-credits fondamentale

La conclusione di The Strangers: Capitolo 1 è densa di atmosfera cupa e drammatica, ma la scena post-credits si rivela cruciale nel delineare le basi per il futuro della trilogia. Questo breve flash suggerisce che il pericolo non è finito e prepara il terreno per i successivi capitoli.

Durante il film, Maya e Ryan affrontano l’incessante e spietata caccia da parte dell’Uomo con la Maschera, della Pin-Up Girl e di Dollface. La conclusione lascia il pubblico in bilico riguardo alla sopravvivenza dei protagonisti. La scena alla fine dei titoli di coda conferma la sopravvivenza di Maya. Viene infatti mostrata mentre si riprende in un ospedale, con un biglietto d’auguri lasciato dai suoi amici come segno di affetto e supporto.

l’importanza della sopravvivenza di Maya

La sopravvivenza del personaggio interpretato da Madelaine Petsch si prospetta essere il nucleo della nuova trilogia. Il regista Renny Harlin ha espresso l’intento di esplorare in maniera più profonda le conseguenze di un’esperienza traumatica come quella vissuta da Maya. Nei capitoli successivi ci si concentrerà sul trauma e sul possibile sviluppo del personaggio, soprattutto nel caso della morte di Ryan.

La scena finale, inoltre, preannuncia la possibilità di un ulteriore scontro con l’Uomo con la Maschera. Questa presenza enigmatica può essere letta in due modi: è realmente presente nella stanza di Maya, suggerendo un nuovo corso di eventi, oppure rappresenta una proiezione del trauma psicologico subito dalla protagonista.

anticipazioni per The Strangers: Capitolo 2

Le prospettive per il prossimo film della serie sono inquietanti, confermando Maya come il personaggio centrale. The Strangers: Capitolo 2 si concentrerà sul superamento del trauma vissuto da Maya e sulla possibile ricerca di risposte riguardo gli spietati assassini.

Nella trilogia, gli antagonisti potrebbero riapparire, nonostante il finale del film precedente sembrasse concludere la loro storia. Il destino di Maya è destinato a trascinare l’evoluzione della trilogia, mentre il pubblico sarà condotto in un’esplorazione più intima e psicologica del genere slasher.

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Film Horror

Separazione: Svelato il Finale Sconvolgente del Film Horror

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Le bambole hanno sempre avuto un ruolo affascinante e inquietante nei film horror, come dimostrano personaggi iconici come Chucky, Annabelle e M3GAN. Anche nel film del 2022 “Separazione“, diretto da William Brent Bell, le bambole emergono come simboli di orrore e conforto. Questo elemento viene sfruttato per rappresentare la dolorosa distanza crescente tra una bambina e sua madre, in un contesto in cui il padre è spesso assente. Scopriremo come queste bambole influenzano la trama e il suo drammatico finale.

la trama di separazione

un dramma familiare tra realtà e fantasmi

Il film narra le vicende di Jenny (Violet McGraw), una bimba di otto anni che vive tra le frequenti tensioni tra i genitori. Sua madre, Maggie (Mamie Gummer), esercita come avvocata, mentre suo padre, Jeff (Rupert Friend), è un artista. Jenny, lasciata spesso sola, si rifugia in un mondo di fantasia creato con le bambole chiamate “Grisly Kin”, ispirate alle opere del padre. Dopo la tragica perdita della madre in un incidente, Jenny resta con Jeff, e insieme tentano di ricostruirsi una vita.

Le tensioni aumentano quando il nonno di Jenny, Rivers (Brian Cox), avvia una battaglia legale per la custodia della nipote. La situazione si complica con l’ingresso della baby sitter (Madeline Brewer) nella vita di Jenny. In questo contesto, le bambole di Jenny iniziano a mostrarle inquietanti segni di vita, manifestando intenzioni oscure che minacciano la sua famiglia.

le bambole, veicoli di spiriti

Il film introduce il concetto di “conduit”, popolarizzato da film come “L’Evocazione – The Conjuring”, dove spiriti malvagi usano oggetti per avvicinarsi alle proprie vittime e possederle. In Separazione, le bambole diventano il mezzo attraverso cui lo spirito di Maggie cerca Jenny, approfittando della fragilità psicologica della bambina. Secondo alcune teorie nel film, Maggie vuole portare Jenny con sé, sebbene il motivo rimanga oscuro: può trattarsi di un tentativo di riunione o di protezione.

Un’altra ipotesi suggerisce che uno spirito malvagio voglia imprigionare l’anima di Jenny, come mostra la scena del cornicione in cui le bambole la avvicinano al bordo. L’amore di Jenny per sua madre potrebbe essere la chiave di questa interazione dolceamara con le bambole, che lei chiama “mamma”.

gli sviluppi finali e la rivelazione

Il climax del film svela che lo spirito che sembra cercare Jenny è effettivamente Maggie. Dopo aver scoperto che la tata Samantha è la responsabile della morte della madre, giunge alla luce il vero intento dello spirito. Maggie sta solo tentando di proteggere Jenny, interferendo con i piani di Samantha di farle del male. Nel drammatico finale, l’identificazione dello spirito come quello della madre segna un tentativo di risoluzione e protezione piuttosto che una minaccia demoniaca.

Nella chiusura, Jenny esprime il desiderio di riunire i suoi genitori, e lo spirito di Maggie, accettando che solo Jeff può prendersi cura di Jenny, pare finalmente trovare la pace. Il finale aperto, con la scena della bambola che si avvicina a Jenny, lascia ambigua la presenza di Maggie o di un altro spirito, offrendo un enigma che mescola amore e paura.

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