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Ordinary angels, la storia vera e gli errori nel film

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Nel cuore di una notte invernale del gennaio 1994, Louisville, Kentucky, fu colpita da una tempesta di neve senza precedenti, che gettò le basi per una storia di solidarietà e speranza. Al centro di questa vicenda, troviamo Michelle Schmitt, una bambina di tre anni in attesa urgente di un trapianto di fegato, e la mobilitazione di una comunità intera per salvarle la vita. Un racconto di generosità umana e resilienza che è stato poi immortalato nel film “Ordinary Angels”.

il contesto storico

la tempesta di neve del 1994

Gennaio 1994 segnò un momento critico per la città di Louisville, Kentucky, quando fu colpita da una tempesta di neve record durante la notte tra il 16 e il 17 gennaio. Questo evento climatico eccezionale paralizzò la città per settimane, con accumuli di neve che superarono i 40 cm.

michelle schmitt e la necessità di un trapianto di fegato

La giovane Michelle Schmitt attendeva un trapianto di fegato da circa due anni. Nata con la malattia epatica rara nota come atresia biliare, la sua condizione stava rapidamente peggiorando. Michelle, che all’epoca pesava solo 10 kg – il peso medio di un bambino di un anno nonostante ne avesse tre –, era in condizioni di salute sempre più critiche.

le sfide e gli interventi

la perdita di Theresa Schmitt

La famiglia Schmitt aveva già affrontato gravi tribolazioni: Theresa Schmitt, madre di Michelle e della sorella maggiore Ashley (anch’ella affetta dalla stessa malattia di Michelle e destinataria di un trapianto di fegato), era deceduta nell’agosto del 1992 a causa delle complicazioni derivanti da una rara malattia nota come malattia di Wegener.

l’incontro con Sharon Stevens

Sharon Stevens

, un’acconciatrice, venne a conoscenza della situazione della famiglia Schmitt tramite un articolo di giornale. Profondamente colpita dalla loro storia, decise di contattare un ministro presso la Southeast Christian Church, mostrando la sua volontà di aiutare la famiglia in difficoltà. Era di recente diventata un volontario ministeriale autorizzato e scoprì che la sua chiesa stava già supportando i Schmitt. Sharon, interpretata da Hilary Swank nel film, ebbe quindi un ruolo fondamentale nel sostegno morale ed economico della famiglia.

l’azione della comunità

Sharon organizzò una raccolta fondi efficace, contribuendo a raccogliere decine di migliaia di dollari per sostenere le crescenti spese mediche della famiglia. Oltre ai fondi, coordinò uno sforzo comunitario straordinario che vide la partecipazione di amici e membri della comunità di Louisville. Un episodio emblema di tale solidarietà fu quando una chiamata radiofonica, effettuata proprio da Sharon, mobilitò numerosi volontari per permettere l’atterraggio di un elicottero, destinato a trasportare Michelle all’ospedale per il trapianto, in un parcheggio liberato dalla neve grazie all’aiuto collettivo.

il successo e il ricordo

La storia di Michelle Schmitt, diventata nota come la “Bambina della Neve di Louisville”, ha avuto un lieto fine grazie al trapianto di fegato ricevuto da Brian Friesen, un bambino di sette anni deceduto a seguito di un aneurisma cerebrale. Questo gesto di generosità si trasformò in una stretta amicizia tra le due famiglie, testimoniando la potenza del dono della vita attraverso la donazione di organi.

il riconoscimento cinematografico

“Ordinary Angels” non è solo un tributo alle singole eroiche azioni di Sharon Stevens e di tutti coloro che contribuirono alla salvezza di Michelle, ma rappresenta anche un omaggio alla forza delle comunità nell’affrontare le avversità insieme. La famiglia Schmitt approvò la realizzazione del film, considerandolo un mezzo per mantenere viva la memoria di Michelle e per diffondere la consapevolezza sull’importanza della donazione di organi.

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