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Film Storici

De-aging vs Trucco Protesico: La Rivoluzione Visiva nel Cinema di Fantascienza

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Il film “Here” diretto da Robert Zemeckis, destinato a uscire nelle sale cinematografiche il 9 gennaio, rappresenta un’opportunità per confrontare questa nuova opera del regista con il suo iconico “Ritorno al Futuro”. Nonostante una carriera che ha visto la direzione di pellicole di successo come “Chi ha incastrato Roger Rabbit”, “Forrest Gump” e “Cast Away”, “Ritorno al Futuro” rimane il suo lavoro più noto e influente. Il fascino di questo classico è evidente anche a distanza di ben 39 anni dalla sua uscita. “Here” condivide elementi visivi con quest’ultima serie grazie a determinate tecniche utilizzate nel suo sviluppo.

caratteristiche uniche della nuova pellicola “here”

Un nuovo capitolo nel cinema di Zemeckis appare con “Here”, ambientato attorno ad una casa osservata attraverso il tempo da un’unica prospettiva. La particolarità del film risiede nel suo uso esclusivo di una sola inquadratura per l’intera durata, creando un’esperienza visiva distintiva. I protagonisti, Tom Hanks e Robin Wright, vengono ringiovaniti attraverso tecnologie di de-aging, un approccio diverso dalle protesi utilizzate in “Ritorno al Futuro”. Nei decenni trascorsi, Zemeckis adotta un approccio moderno nel rappresentare l’invecchiamento dei personaggi principali.

analisi delle tecniche di invecchiamento

Nei film di Zemeckis, come si è visto con “Ritorno al Futuro”, l’invecchiamento degli attori era tradizionalmente ottenuto con effetti prostetici per creare personaggi credibili in età avanzata. Attori come Christopher Lloyd e Lea Thompson sono stati trasformati notevolmente, rendendo queste tecniche celebri e lodate nel campo della cinematografia dell’epoca.

confronto tra tecniche tradizionali e moderne

Nonostante i decenni di evoluzione tecnologica che separano i due film, le tecniche prostetiche dai tempi di “Ritorno al Futuro” continuano a sembrare più convincenti rispetto alla moderna CGI e alle tecniche di de-aging utilizzate in “Here”. La rappresentazione artificiale dei visi con pelle dall’effetto plastico appare meno realistica, e il pubblico può risentire della discrepanza tra l’apparenza delle immagini generate al computer e la memoria visuale degli attori stessi. In “Ritorno al Futuro”, l’aspetto più innovativo risiedeva nell’utilizzo mirato e parsimonioso del trucco, un elemento che ancora oggi rimane un punto forte della trilogia.

frequenza e impatto delle tecniche di de-aging

Un altro elemento distintivo nel confronto tra “Here” e “Ritorno al Futuro” è l’estensione dell’uso delle tecnologie di invecchiamento. In “Here”, la manipolazione digitale dei volti è una costante che pervade l’intero film, mentre in “Ritorno al Futuro” tali effetti sono impiegati sporadicamente, in momenti specifici per evidenziare il passaggio del tempo nella trama. La naturalezza degli attori nel 1955, contrapposta alla mostrazione artificiale nel presente, gioca un ruolo chiave nell’efficacia della narrazione originale.

Sebbene “Here” mostri gli sforzi per raccontare lo scorrere del tempo in una narrazione cinematografica, il grande pubblico potrebbe trovare difficoltà a immedesimarsi a causa delle immagini artificialmente ringiovanite degli attori famosi, mentre “Ritorno al Futuro” resta un esempio di innovazione nella rappresentazione visiva senza perdere l’autenticità degli attori nelle diverse età delle loro vite.

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