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Film sulla Musica

La vera storia di Aretha Franklin: oltre il film Respect, un viaggio nel suo straordinario mondo musicale

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Negli ultimi anni hanno visto la nascita di numerosi biopic dedicati a figure iconiche della musica. Opere come Bohemian Rhapsody, sviluppato attorno a Freddie Mercury e i Queen, e Rocketman su Elton John, illustrano la vita di queste leggende musicali. Il film Respect, uscito nel 2021, si inserisce in questo filone raccontando due decenni della vita della “Regina del Soul”, Aretha Franklin. Diretta da Liesl Tommy con sceneggiatura di Tracey Scott Wilson, l’opera si avvale della brillante interpretazione di Jennifer Hudson nei panni della Franklin, dando vita a momenti di forte intensità emotiva e artistica.

la biografia cinematografica di aretha franklin

l’enigma del padre del primo figlio di franklin

Il film Respect inizia con la giovane Aretha Franklin (interpretata da Skye Dakota Turner) che, a soli dieci anni, canta a una festa organizzata da suo padre, il reverendo C.L. Franklin (interpretato da Forest Whitaker). La narrazione accenna all’ambiente adulto e complesso in cui la Franklin è cresciuta. Un evento significativo nella sua vita fu la nascita del suo primo figlio quando aveva 12 anni, un fatto sul quale permane un alone di mistero riguardo l’identità del padre.

l’evoluzione musicale e gli incontri chiave

Quando Aretha Franklin firma con la Columbia Records nel 1960, inizia un nuovo capitolo della sua carriera. Mary J. Blige interpreta nel film la cantante Dinah Washington, una figura chiave nel mondo della Franklin. Un episodio chiave è rappresentato dall’occasione in cui l’esibizione della giovane Aretha tenta di omaggiare Washington, solo per far sì che la situazione si trasformi in un confronto drammatico.

il controverso matrimonio con ted white

Il primo matrimonio della cantante con Ted White (interpretato da Marlon Wayans) viene esplorato nel film, dove la rappresentazione include le difficoltà e le dinamiche complesse del loro rapporto. White divenne il manager di Franklin, esercitando un controllo significativo su di lei, situazione che ricadde negativamente sul loro matrimonio, terminato nel 1969.

l’origine del titolo “regina del soul”

Il documentario lascia intendere che Jerry Wexler, produttore dell’Atlantic Records, sia stato l’artefice del soprannome “Regina del Soul” dato ad Aretha Franklin. Furono due disc jockey di Chicago a coniare originalmente questo titolo durante un suo spettacolo nel 1967.

l’adattamento di canzoni dei beatles

Un’importante parte del film riguarda Aretha Franklin che riceve l’offerta di registrare in anteprima “Let It Be” dei Beatles, una proposta citata nel film ma che in realtà ha un retroscena diverso. La singer incise il brano ma decise di non pubblicarlo subito come singolo, preferendo al suo posto “Eleanor Rigby”.

il trionfo del gospel e il riconoscimento paterno

Il film culmina nel 1972 con le potenti esibizioni gospel della Franklin che riportano la cantante alle sue origini musicali. Questi concerti, immortalati nell’album dal vivo “Amazing Grace”, rappresentano un ritorno alle radici sia in termini di fede che di legame famigliare. Mister C.L. Franklin partecipa alla seconda giornata del concerto, offrendo un simbolico riconoscimento alla figlia.

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