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    Finale del film: cosa succede 28 anni dopo con cillian murphy e la scena segreta?

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    Il ritorno di 28 anni dopo nelle sale cinematografiche segna una nuova tappa nell’universo narrativo iniziato con il celebre film post-apocalittico. Questa pellicola, diretta da Danny Boyle, approfondisce le conseguenze del virus della rabbia nel Regno Unito e introduce nuovi personaggi e dinamiche familiari, offrendo spunti inediti sulla sopravvivenza e la trasformazione umana in un mondo devastato dall’epidemia.

    28 anni dopo: trama e ambientazione

    L’opera si apre esattamente dal giorno in cui il virus della rabbia ha colpito per la prima volta il Regno Unito. Il protagonista iniziale è Jimmy, un giovane che trova rifugio in una chiesa mentre gli infetti dilagano. Suo padre, convinto sia giunta l’apocalisse, si sacrifica lasciando che il figlio si nasconda nella cripta e sopravviva alla furia degli infetti.

    evoluzione della storia: salto temporale e quarantena permanente

    Dopo un significativo salto temporale, la narrazione si sposta a “28 anni dopo”. In questo futuro distopico, l’Europa è riuscita a contenere la diffusione del virus mentre il Regno Unito resta isolato in una quarantena totale. Le coste sono sorvegliate da navi militari NATO e chiunque sia rimasto sull’isola vive senza possibilità di fuga né aiuti esterni.

    personaggi principali e dinamiche familiari

    Gran parte degli eventi ruota attorno a Spike (interpretato da Alfie Williams) e al padre Jamie (Aaron Taylor-Johnson). La loro famiglia, comprensiva della madre malata Isla (Jodie Comer), si rifugia su Holy Island. Spike affronta un rito di passaggio quando insieme al padre lascia l’isola per uccidere il suo primo infetto. Durante questa missione incontrano anche i militari e uno zombie Alpha, figura dominante tra gli infetti.

    • Alfie Williams: Spike
    • Aaron Taylor-Johnson: Jamie
    • Jodie Comer: Isla
    • Ralph Fiennes: Dr. Kelson
    • Jack O’Connell: Jimmy adulto

    dottor kelson ed eventi cruciali nella narrazione

    Isla viene accompagnata dal figlio dal dottor Kelson (Ralph Fiennes), che conferma la gravità delle sue condizioni di salute dovute a un tumore terminale. Di fronte all’impossibilità di cure efficaci, viene praticata l’eutanasia su richiesta della donna. Successivamente, Spike posiziona il teschio materno sulla piramide dei teschi presso l’insediamento del dottore.

    svolta finale: setta guidata da jimmy adulto e rituali violenti

    Nel segmento conclusivo emerge Jimmy adulto (Jack O’Connell), ora leader di una setta caratterizzata da rituali estremamente violenti contro gli infetti. Indossa un crocifisso capovolto ricevuto dal padre ed elogia Spike per le sue capacità di sopravvivenza durante uno scontro con gli infetti stesso gruppo li elimina seguendo i propri riti macabri.

    simbologia ricorrente e anticipazioni sul sequel the bone temple

    Nel corso del film compaiono simboli legati al nome “Jimmy”, come corpi marchiati o scritte sui muri degli edifici abbandonati. Questi dettagli suggeriscono che la prossima pellicola della trilogia,28 Years Later: The Bone Temple, esplorerà ulteriormente il ruolo della setta guidata da Jimmy nelle sorti future del Regno Unito.

    dettagli sul futuro della saga: assenza scena post-credits e possibili sviluppi futuri

    L’opera non presenta scene aggiuntive dopo i titoli di coda; pertanto sarà necessario attendere lo sviluppo narrativo affidato alla regista Nia DaCosta nel prossimo capitolo The Bone Temple. Rimane aperta la possibilità del ritorno di Cillian Murphy nei panni dello storico personaggio Jim nei successivi episodi.

    principali membri del cast coinvolti:

    • Danny Boyle: regista dell’attuale capitolo cinematografico;
    • Nia DaCosta: regista designata per The Bone Temple;
    • Cillian Murphy: potenziale ritorno nei prossimi episodi;
    • Aaron Taylor-Johnson:
    • Jodie Comer:
    • Alfie Williams:
    • Ralph Fiennes:
    • Jack O’Connell:

    Il nuovo ciclo cinematografico promette quindi ulteriori approfondimenti sulle trasformazioni sociali ed emotive generate dalla pandemia fittizia, mantenendo alta l’attesa sugli sviluppi futuri.

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