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Inventing Anna: La Storia Vera vs. La Versione di Hollywood

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Le astuzie di Anna Delvey: tra verità e finzione
Anna Sorokin, conosciuta sotto lo pseudonimo di Anna Delvey, nacque il 23 gennaio 1991 a Domodedovo, vicino a Mosca, in Russia. Figura dalla personalità forte e talvolta offensiva, cresciuta in un nucleo famigliare modesto, coltivava il sogno di affermarsi nel giornalismo di moda. Nel 2007 si trasferì in Germania assieme alla famiglia e frequentò il gymnasium di Eschweiler, per poi tentare il cammino nella moda a Londra presso il Central Saint Martins college. Annoverò esperienze a Berlino e Parigi, prima di atterrare a New York e iniziare a costruire il suo personaggio: quello di un’ereditiera tedesca, figlia di facoltose fortune in euro, pur avendo un padre autista di camion e una madre casalinga.

La scalata sociale e il miraggio della ricchezza

Trasferitasi a New York, Delvey replicò affermazioni sul suo titolo di nobiltà e sui suoi presunti conti bancari svizzeri. Alla ricerca di contatti influenti, entrò nelle cerchie celebri di Manhattan, vantando tra le sue conoscenze anche Macaulay Culkin. L’obiettivo dichiarato di Anna era aprire un esclusivo club d’arte privato, denominato Anna Delvey Foundation. Quest’illusione la sostenne mentre viveva a spese altrui in hotel di lusso, sfoggiando trattamenti di bellezza costosi e accessori firmati.

L’illusione dura tre anni

Il periodo di attività truffaldina di Anna Delvey si estese dal 2015 al 2017. In tale lasso temporale, riuscì a persuadere numerose persone a finanziare le sue spese esorbitanti. Ad esempio, Michael Xufu Huang, studente della University of Pennsylvania con la passione per l’arte, venne convinto da Delvey a pagare per lei un viaggio alla Biennale d’arte di Venezia.

Viaggi e inganni: la rete si stringe

Nel maggio del 2017, una vacanza a Marrakesh con la sua amica Rachel DeLoache Williams si trasformò in un incubo quando Anna non riuscì a fronteggiare le spese, lasciando un debito di oltre 62.000 dollari a carico di Williams. Situazioni simili si verificarono in varie strutture alberghiere della Grande Mela, dove Anna si insediò senza mai saldare i conti. L’arroganza arrivò al punto di tentare di ottenere un prestito di 22 milioni di dollari da numerose banche per finanziare il suo progetto artistico, senza avere il benché minimo capitale.

Dallo stile in aula ai social media

Durante il processo, la sua immagine fu curata dalla stylista celebre Anastasia Walker, fenomeno che fece scalpore sui media tanto quanto le sue truffe. Sul fronte digital, Anna Delvey continua a mantenere una presenza sui social media, dove i seguaci si contano a migliaia, tra approvazione e curiosità morbosa.

Le conseguenze di una carriera da impostora

Anna venne condannata per i suoi inganni nel 2019, ricevendo una sentenza di quattro anni di carcere. Scontò solo tre anni, grazie al comportamento esemplare e alle circostanze legate alla pandemia da COVID-19. Di recente, Delvey è stata di nuovo trattenuta dalle autorità per problemi relativi al suo visto, e il suo avvocato ha fatto appello per ottenere l’asilo. Sembra non mostrare rimorso significativo per le sue azioni, continuando invece a seguire un percorso individuale privo di scuse autentiche verso le persone che ha ingannato.

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