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Film Storici

Killers of the Flower Moon: la Storia Vera contro Hollywood

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La storia multifacetata del popolo Osage e le atrocità subite sulla loro terra in Oklahoma sono state trasposte sul grande schermo nel film “Killers of the Flower Moon”. L’opera cinematografica, diretta da Martin Scorsese e basata sull’omonimo libro di David Grann, ha riacceso l’attenzione su questi tragici eventi. Questo articolo si propone di delineare un quadro storico fedele, attraverso un confronto tra il film e i fatti realmente accaduti, riservando anche una disamina delle pene inflitte ai colpevoli degli omicidi.

l’esodo forzato degli osage

La tribù degli Osage, originaria delle valli dei fiumi Ohio e Mississippi, migrò verso l’ovest dopo il XVII secolo, stabilendosi vicino alla confluenza tra i fiumi Mississippi e Missouri. Nel corso del XIX secolo, furono costretti a relinquere le loro terre ancestrali per trasferirsi nelle attuali Kansas e Oklahoma. Una volta che il Missouri divenne uno stato, fu richiesta al governo USA la rimozione di tutti i Nativi Americani presenti nei propri confini, portando molte famiglie Osage a rifugiarsi in una riserva in Kansas. Alcuni furono spostati con la forza dallo stato nel 1837, in seguito alle violente confrontazioni armate con la milizia statale del Missouri. Infine, negli anni ’70 dell’Ottocento, gli Osage furono costretti a trasferirsi nuovamente, questa volta in una riserva nel territorio indiano, l’odierna Pawhuska, Oklahoma, terra che essi stessi acquistarono legalmente dalla Nazione Cherokee.

la scoperta del petrolio e la ricchezza degli osage

Con la scoperta di giacimenti petroliferi nel 1894, il destini degli Osage subì un drastico cambiamento. In particolare, nel 1923, i membri della tribù beneficiarono di guadagni collettivi superiori ai 30 milioni di dollari dell’epoca, cifra equiparabile a più di 400 milioni odierni. Le così dette headrights minerali, ossia i diritti alle risorse minerarie attribuiti ai membri iscritti della tribù, divennero oggetto di interesse e motivo cospicuo per crimini e sfruttamenti. Persone esterne alla comunità, come il mandriano William King Hale, noto come il “Re delle Colline degli Osage”, emersero nelle cronache non solo per le loro fortune accumulate, ma anche per i loro crimini: Hale stesso, interpretato da Robert De Niro nel film, ordì una trama per acquisire il controllo delle headrights attraverso un’intricata serie di omicidi.

il matrimonio strumentalizzato

Uno dei fatti salienti fu il matrimonio fra Ernest Burkhart, ex veterano della Prima Guerra Mondiale e autista, e Mollie Kyle, il cui incontri iniziale avvenne proprio nell’ambito del servizio di autista fornitogli. Si trattò di un’unione manipolata da Hale, mirata ad avvicinarsi alle ricchezze della famiglia di Mollie.

la catena di omicidi

Tra il 1921 e il 1926, si susseguirono numerosi delitti etichettati come il “Regno del Terrore“. Oltre 24 persone perse la vita, per la maggior parte in relazione alla famiglia Kyle, principale bersaglio di Hale. Tra le vittime, diverse furono avvelenate o uccise con altri metodi brutali:

Minnie Smith e Lizzie Q. Kyle (madre e sorella di Mollie), entrambe morte a causa di malattie sospette
Anna Brown (sorella maggiore di Mollie), il cui cadavere fu trovato in una scarpata
Charlie Whitehorn (cugino delle sorelle Kyle), assassinato
Barney McBride, un uomo d’affari che si schierò con gli Osage, fu accoltellato a morte
Henry Roan, cugino di Mollie e Anna, rinvenuto morto nella sua automobile
Rita Smith, un’altra sorella di Mollie, perì assieme al marito e a una domestica bianca in un’esplosione domestica.

le penalità inflitte agli artefici del crimine

Ernest Burkhart

, arrestato nello stesso giorno dello zio nel 1926, confessò la sua colpevolezza e fu condannato all’ergastolo con lavori forzati. Venne poi rilasciato sulla parola nel 1937, solo per ritrovarsi in carcere nel 1941 per una rapina. Ottenne nuovamente la libertà sulla parola nel 1959 e, successivamente, una piena grazia nel 1966 per la sua cooperazione nelle indagini.

William Hale, invece, si costituì volontariamente e fu condannato nell’autunno del 1929 per l’omicidio di Henry Roan, iniziando a scontare la sua pena a Leavenworth. Ironia della sorte, il direttore del carcere era Tom White, l’agente del Bureau of Investigation che aveva condotto le indagini sugli omicidi degli Osage. Dopo 18 anni di detenzione, Hale ottenne la libertà sulla parola e trascorse gli ultimi anni della sua vita lavorando come uomo di fatica e poi a Phoenix, Arizona, dove morì in una casa di cura nel 1962.

la missione di tutela degli osage

In risposta agli orrori vissuti, nel 1925, il Congresso approvò una legge per impedire che i non-Osage ereditassero i diritti delle headrights dagli appartenenti alla Nazione Osage. Tale normativa fu un passo significativo verso la salvaguardia dei diritti e del patrimonio di questo popolo tormentato.

La tragedia degli Osage, narrata con drammaticità nel film “Killers of the Flower Moon”, offre una finestra su un tormentato pezzo di storia, evidenziando le gravi ingiustizie subite e il lungo percorso di giustizia e riconoscimento necessario a sanare le ferite del passato.

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La Vera Storia di Lee Miller, la verità e gli errori del film con Kate Winslet

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kate winslet interpreta lee miller, una fotografa di guerra

La pellicola “LEE”, con protagonista Kate Winslet nel ruolo di Elizabeth ‘Lee’ Miller, è ispirata alla biografia “The Lives of Lee Miller” scritta nel 1985 dal figlio Antony Penrose. La trama segue la vita di Miller, da modella di moda a corrispondente di guerra per Vogue durante la Seconda Guerra Mondiale.

kate winslet e lee miller: una somiglianza notevole

Antony Penrose, autore del libro e figlio di Miller, ha lavorato a stretto contatto con Winslet e la troupe cinematografica per garantire la precisione del racconto, condividendo anche gli archivi della madre. Penrose ha affermato di aver sempre desiderato Winslet nel ruolo di sua madre dopo averla vista in “Titanic”.

la carriera fotografica di lee miller

Lee Miller ha appreso la fotografia sin da bambina, grazie agli insegnamenti del padre. Successivamente, i suoi scatti durante la guerra le hanno conferito una notevole fama. L’accuratezza delle sue esperienze di guerra è stata mantenuta nel film, nonostante alcune necessarie aggiunte di finzione.

il rapporto con la sua infanzia e adolescenza

Miller ha vissuto un’infanzia turbolenta, durante la quale è stata abusata sessualmente e successivamente, in età adulta, ha continuato a sperimentare relazioni complicate con uomini più anziani.

attrezzo fotografico distintivo

La fotografa utilizzava una Rolleiflex, una scelta che la distingueva dai suoi contemporanei e facilitava un approccio più intimo con i soggetti.

lee miller e i suoi amori sullo schermo

Nel film, i partner di Miller sono rappresentati in maniera diversa dall’età reale. Ad esempio, Alexander Skarsgård interpreta Roland Penrose, il secondo marito di Miller, pur essendo anagraficamente più giovane di Winslet.

ritratto di un carattere complesso

Miller, che detestava il lavoro di modella, ha affrontato disturbi post-traumatici da stress (PTSD) dopo la guerra, influenzando negativamente la sua vita familiare. Suo figlio Antony ha scoperto solo dopo la sua morte il vasto archivio fotografico e manoscritto che ha permesso una comprensione più profonda delle sue sofferenze.

scene iconiche e accuratezza storica

Tra le situazioni fedelmente riprodotte c’è quella del bagno nell’appartamento di Adolf Hitler a Monaco, immortalata da David E. Scherman. Questo episodio è stato ripreso nel film con estrema attenzione ai dettagli storici.

un progetto realizzato con determinazione

La produzione del film, durata otto anni, ha incontrato molti ostacoli finanziari. Kate Winslet, produttrice e attrice principale, ha persino finanziato personalmente il progetto in momenti di difficoltà economica.

infortuni sul set

Durante le riprese, Winslet ha subito gravi lesioni alla colonna vertebrale, ma il lavoro sul film è proseguito con determinazione.

il potenziale pensiero di lee miller sul film a lei dedicato

Antony Penrose ritiene che la pellicola rappresenti fedelmente sua madre, nonostante alcune licenze creative necessarie per amplificare l’appeal cinematografico. Kate Winslet ha accuratamente studiato gli archivi e la casa di Miller per meglio immergersi nel personaggio.

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Ronald Reagan: La Vera Storia Dietro il Mito di Hollywood

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Il film “Reagan”, diretto da Sean McNamara, offre una rappresentazione dettagliata della vita di Ronald Reagan, dal suo periodo di gioventù alla presidenza degli Stati Uniti, fino ai suoi ultimi giorni affetti dall’Alzheimer. Attraverso una serie di eventi storici significativi, il biopic ripercorre i momenti salienti della sua vita e della sua carriera politica.

 Interpretato da:

Dennis Quaid
Nato: 9 aprile 1954
Luogo di nascita: Houston, Texas, USA

 Scheda su Reagan:

Ronald Reagan
Nato: 6 febbraio 1911
Luogo di nascita: Tampico, Illinois, USA
Morto: 5 giugno 2004, Los Angeles, California, USA (malattia di Alzheimer)

quali aspetti della vita di Ronald Reagan copre il film?

Il film, diretto da Sean McNamara, copre la vita di Reagan dalla sua infanzia fino alla presidenza e ai suoi ultimi giorni. Tra i temi trattati vi sono:

  • I tentativi comunisti di controllare i sindacati di Hollywood
  • I disordini nelle università negli anni ’60
  • L’attentato del 1981
  • L’abbattimento del volo Korean Air Lines 007 da parte dell’Unione Sovietica
  • Le elezioni presidenziali
  • La battaglia per la riduzione delle tasse
  • Lo scandalo Iran-Contra

Il film tocca anche la vita personale di Reagan, inclusi i suoi matrimoni con Jane Wyman e Nancy Davis.

Nella pellicola, un giovane Ronald Reagan (interpretato da David Henrie) viene raffigurato nel 1927 mentre lavora come bagnino al Lowell Park sul fiume Rock, a Dixon, in Illinois.

ronald reagan aveva un padre alcolizzato?

Sì. Durante la sua infanzia in Illinois, il padre di Reagan, Jack Reagan, lavorava come venditore di scarpe. Spesso, a causa del suo alcolismo, i suoi sforzi per mantenere la famiglia erano compromessi, generando difficoltà finanziarie. Quando Ronald Reagan divenne un attore di successo, utilizzò parte dei suoi guadagni per trasferire i genitori in California e comprare loro una casa.

la transizione di reagan dalla recitazione alla politica è rappresentata fedelmente?

In larga parte sì. Reagan credeva che la Seconda Guerra Mondiale avesse interrotto la sua carriera cinematografica, impedendogli di raggiungere la fama degli attori più celebri del tempo. Dopo la guerra, nonostante avesse partecipato a numerosi film, la sua carriera da attore di primo piano non decollò mai come avrebbe sperato.

All’interno dell’esercito, grazie alla sua esperienza come attore, Reagan realizzò circa 400 film di addestramento per l’aviazione. Dopo la guerra, il suo interesse per la politica crebbe, portandolo a diventare prima presidente della Screen Actors Guild e poi governatore della California.

il film reagan è basato su un libro?

Nancy e Ronald Reagan sono raffigurati su una barca nel 1964. Nel film, Dennis Quaid e Penelope Ann Miller interpretano la coppia.

il personaggio di viktor petrovich è ispirato a una persona reale?

No. Il personaggio di Viktor Petrovich, interpretato da Jon Voight, è fittizio e non si basa direttamente su un vero agente del KGB. Il carattere è ispirato a vari agenti del KGB e analisti sovietici che si sa abbiano monitorato Ronald Reagan per molti anni.

tip o’neill visitò reagan in ospedale dopo l’attentato?

Sì. Uno dei primi a far visita a Reagan dopo l’attentato fu il presidente della Camera, Tip O’Neill. Entrato nella stanza di Reagan, O’Neill prese le mani del presidente e recitò il Salmo 23, cui Reagan si unì a bassa voce.

 

Nell’ambito della sua presidenza, il 12 giugno 1987, Reagan pronunciò il discorso “Tear Down this Wall” davanti alla Porta di Brandeburgo a Berlino, un momento centrale della sua carriera politica.

george schultz fu scavalcato da reagan?

Sì. Il Segretario di Stato George Schultz si opponeva alla vendita di armi all’Iran durante il controverso Iran-Contra Affair. La vendita, giustificata come parte di un’operazione per liberare ostaggi americani, aveva in realtà lo scopo di finanziare i Contras in Nicaragua.

dennis quaid è troppo vecchio per interpretare reagan?

No. Dennis Quaid aveva 66 anni durante le riprese del film nel 2020, mentre Ronald Reagan aveva 69 anni quando divenne il 40º presidente degli Stati Uniti nel 1981.

Dennis Quaid interpreta il 40º presidente degli Stati Uniti, Ronald Reagan.

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Lady in the Lake: La Verità Storica contro il Fascino di Hollywood

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La miniserie Lady in the Lake disponibile su Apple TV+, è tratta dal romanzo omonimo di Laura Lippman pubblicato nel 2019. Situata nella Baltimora degli anni ’60, la serie esplora due drammatici casi di omicidio che riflettono le disparità razziali e sociali dell’epoca. La storia segue la trasformazione di una casalinga ebrea, Maddie Schwartz, in una determinata giornalista investigativa.

adattamento tratto da un libro

Lady in the Lake su Apple TV+ è un adattamento del romanzo di Laura Lippman pubblicato nel 2019. Il libro narra le vicende di Maddie Schwartz, una casalinga ebrea annoiata dal suo matrimonio che decide di diventare giornalista investigativa nella Baltimora degli anni ’60. Lippman si è ispirata a due sparizioni reali avvenute nella città nel 1969: quella di Shirley Parker, una donna afroamericana di 35 anni, e quella di Esther Lebowitz, una bambina ebrea di 11 anni. La storia, pur essendo in gran parte inventata, affronta le diverse reazioni della stampa ai due decessi, con la morte di Parker, rinominata Cleo Sherwood, che riceve poca attenzione mediatica.

personaggi ispirati ma non reali

La protagonista Maddie Schwartz, interpretata da Natalie Portman, non è basata su una persona reale. Maddie è una casalinga che, dopo quasi vent’anni di matrimonio, si rende conto che la sua vita è priva di significato. Lascia il marito per inseguire la passione del giornalismo. Durante la sua attività, aiuta la polizia a trovare il corpo di una giovane ebrea, evento che la porta a lavorare per il Star, il quotidiano pomeridiano della città. Nonostante i pregiudizi di genere, Maddie insegue la storia di Cleo Sherwood, una donna nera scomparsa, con l’obiettivo di far carriera. Come afferma Lippman, Maddie è completamente inventata, simbolizzando le aspirazioni delle donne negli anni ’60.

ambientazione temporale

Le reali scomparse di Esther Lebowitz e Shirley Parker avvennero nel 1969, ma l’autrice Laura Lippman ha deciso di ambientare la storia della sua miniserie nel 1966, un anno da lei considerato meno ricordato e significativo degli anni ’60.

connessioni tra i casi reali

Nella miniserie, i due tragici eventi sono collegati tramite la protagonista Maddie Schwartz, che esplora le differenze nel trattamento delle scomparse da parte della stampa. La morte di Cleo Sherwood, una donna nera, viene quasi completamente ignorata, evidenziando le disparità razziali dell’epoca. Nella realtà, i due crimini non erano connessi.

circostanze della morte di Shirley Parker

Il corpo di Shirley Lee Wigeon Parker fu ritrovato il 2 giugno 1969 nella fontana del Druid Park Lake di Baltimora. Parker, madre di due figli e lavoratrice nel famoso Sphinx Club, era scomparsa cinque settimane prima. L’ultima volta era stata vista discutere con il suo fidanzato, Arno West. Nonostante fosse il principale sospettato, il corpo di Parker era troppo decomposto per determinare la causa esatta della morte.

  • La morte di Parker si concluse senza una chiara causa determinata dal coroner.
  • Arno West era sospettato ma mai formalmente accusato.

accuratezza storica della miniserie

Lady in the Lake è principalmente una creazione di fantasia, sebbene ispirata a veri crimini. Laura Lippman ha ammesso di aver fatto poca ricerca sui fatti e di essersi basata più su temi generali che su dettagli accurati. Sedotta dalla possibilità tematica offerti dai crimini reali, Lippman ha scelto di non farsi vincolare dalla verità storica, preferendo esplorare i limiti e le aspirazioni delle donne negli anni ’60.

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